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di Matteo Manna![]() Il racconto della vacanza a Corfù non può non iniziare parlando della paura che si prova nell'atterraggio aereo. La pista infatti inizia praticamente sul mare e con lo scendere di quota si prova quel brivido relativo all'eventuale ammaraggio.
E' bene ricordare tuttavia che l'isola greca è raggiungibile anche tramite nave, Kerkyra (o se vogliamo chiamarla Corfù Town) ha collegamenti con i porti italiani sul versante adriatico: Bari e Ancona. Ci sentiamo di sconsigliare questa soluzione dato l'alto numero di ore di viaggio e il prezzo non così tanto più conveniente rispetto all'aereo, se prenotato in tempo chiaramente. Arrivati all'aeroporto ci attendeva un lussurioso pullmino prenotato in precedenza che ci ha portato diretti poco più a nord di 14 km, circa 20 minuti di tragitto: Ipsos (situata nella parte centrale dell’isola ad est), il centro dei divertimenti, così leggevamo su internet. Avevamo letto numerose recensioni negative sulla spiaggia di Ipsos, cosa che mi sento di smentire categoricamente. Nonostante la sottile striscia di terra la spiaggia è formata da sassi bianchi e da un mare limpidissimo che è stato calmo e pulito per tutti e sette i giorni di permanenza. Poco più al largo camminando in mare i sassi si trasformano in sabbia soffice. Consiglio vivamente appena arrivati di farsi un giro delle “officine” più vicine per affittarsi un motorino, necessario per gli spostamenti. Con un centinaio di euro ci siamo accaparrati un mezzo di locomozione, per la verità di bassissima qualità, che ha fatto il suo dovere. Il primo giorno siamo andati immediatamente poco più a nord, 5 minuti di motorino, nella spiaggia Barbati. Magnifica, personalmente una delle migliori, molto grande in lunghezza, non molto in larghezza, sassi bianchi, mare pulito e davvero calmo. Dopo una sosta con conseguente bagno abbiamo deciso che era il caso di andare ancora più a nord. Un’altra spiaggia simile alla precedente ci attendeva: Nisaki. Praticamente Barbati in miniatura ma con la presenza di un pontile per fare divertenti tuffi. Il secondo giorno ci sembrava il caso di dare una sbirciatina al versante ovest, dove abbiamo trovato la più bella spiaggia dell’isola: Paleokastritsa. Dista da Ipsos circa 17 km, poco meno di 25 minuti di motorino. Spiaggia di sabbia situata in un golfo che la ripara dalle correnti del mare aperto, classiche di tutto il versante ovest. Piccolo aneddoto: prima di arrivare a Paleokastritsa ci siamo fermati su una balconata da dove era possibile scorgere un magnifico panorama. Da quella balconata era possibile udire musica e un trampolino, poco vicino erano presenti delle scale e così abbiamo deciso di avventurarci. Incredibile visione: un bar incastrato tra le rocce con DJ annesso, un trampolino che permetteva di tuffarsi in mare e una doccia costruita negli scogli. Posto incredibile, ancor più incredibile uno straniero che si è tuffato da una roccia altissima rischiando di entrare in acqua dove erano presenti scogli davvero bassi. Pazzo. Il terzo giorno abbiamo optato per una prima gita in barca, sul versante est. Siamo dunque tornati a Barbati dove c’era un capannone che ci ha affittato un motoscafo a 90€ benzina esclusa per tutta la giornata (ovvero fino alle 18:00). La benzina, pagata al rientro, è costata poco meno di 30€. La gita è stata indimenticabile, siamo andati sempre più a nord vedendo tra le altre cose anche una casa degli Agnelli. Ci siamo soffermati su degli scogli piatti su cui era possibile sdraiarsi. Il mare da questo lato è davvero calmo e si presta alle gite in barca, vivamente consigliate. Il quarto giorno era giunto il momento di vedere un versante ancora inesplorato: il nord. 25 km di motorino equivalenti a circa 55 minuti di viaggio per arrivare a Sidari. La spiaggia è una delusione unica, lembo di sabbia gigante, mare caldissimo e sporco, paesaggio davvero povero. Ce lo avevano detto per la verità ma eravamo stati avvertiti che sulla spiaggia, guardando a sinistra, era presente il “canale dell’amore”. Ci incamminiamo così alla ricerca di un qualcosa di positivo che potesse giustificare i 55 minuti “buttati”. Effettivamente “il canale dell’amore” ci ha tirato su il morale, un canale incastrato tra delle rocce altissime e levigate. Si può camminare nel canale oppure andare sopra le rocce per poi tuffarsi da un’altezza di circa 10 metri. Per risalire è presente una corda che facilita il tutto. Merita sicuramente la pena arrivare fin li per vedere questo spettacolo, non per la spiaggia Sidari. Il quinto giorno abbiamo deciso di affittare un’altra volta la barca, ma questa volta da Paleokastritsa in modo da perlustrare il mare ad ovest. Questa volta la barca è costata 100€ più benzina (sempre i soliti 30€ circa), ma il veicolo era nettamente migliore di quello affittato a Barbati. Usciti dal golfo di Paleokastritsa ci siamo accorti subito del cambio di corrente del mare, si ballava molto di più, più si navigava più il mare aperto diventava nauseante. Ci siamo diretti per un breve tratto a nord dove c’erano mini grotte da esplorare con la maschera per poi dirigerci a sud dove c’è un isolotto pieno di pesci. Essendo il mare molto mosso al ritorno abbiamo optato per fare il tragitto sotto costa. Il paesaggio è molto bello, sono presenti lembi di spiaggia in cui è possibile attraccare e tuffarsi fino ad andare a sdraiarsi. La cosa più eccitante è stata durante il pranzo a mare aperto, un gruppo di delfini ci è apparso a pochissimi metri. Armati di macchinetta fotografica e videocamera per immortalare l’evento abbiamo tentato di rincorrerli col motoscafo, ci siamo parzialmente riusciti. Momenti spettacolari e indimenticabili. Il sesto ed ultimo giorno di permanenza abbiamo deciso di passarlo ad Ipsos dove avevamo l’alloggio, un appartamento a pochi metri dal mare. La spiaggia, come scritto prima, merita un giorno passato li. Il paesaggio è molto bello con le montagne alle spalle e l’Albania davvero vicina di fronte. Per quanto riguarda il paesaggio Corfù merita sicuramente di essere visitata, il voto è alto. L’isola è popolata da italiani, soprattutto residenti della Campania. Ipsos ha una sola vera discoteca, il Montecristo, e molti locali dove è possibile bere e ballare. Il fatto che vi siano esclusivamente italiani rende la vacanza “estera” un pochino meno divertente. Consiglio però a questo proposito una gita in serata a Kavos, l’estremo sud est dell’isola. Siamo andati il quinto giorno di sera, 60 km raggiunti in un ora e mezza di motorino. E’ il posto più “strano” che abbia mai visto. E’ composta da una sola strada piena di locali popolati esclusivamente da stranieri. Verso l’1 di notte scendono tutti nella via e cominciano a bere e ballare generando scene epiche che meritano di essere viste almeno una sera. Certo arrivare fin li, ma soprattutto tornare a Ipsos verso le 5, è un’impresa con i motorini che non vanno a più di 50 km/h e senza luci ad illuminarci la strada. Ma anche questa è stata un’esperienza da raccontare, che va ad inserirsi in un altro cassettino della splendida vacanza passata a Corfù. |
Informazioni turistiche
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